Maglietta neonata

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  1. nunzia
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    Ecco finita la prima maglietta per neonata, ora devo farne una bianca, sono indecisa sul modello <_<

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  2. dora78
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    e` bellissima complimenti
     
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  3. lagiostra
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    Ma è stupenda, complimentissimi!!! :woot:
     
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  4. Deanna
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    WOW!! :woot: è bellissima :wub:
     
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  5. ory1981
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    sei veramente bravissima....
     
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  6. curiosetta75
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    complimenti! hai delle mani d'oro
    è bellissima! quanto hai impiegato per farla?
     
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  7. nunzia
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    CITAZIONE (curiosetta75 @ 14/5/2007, 14:22)
    complimenti! hai delle mani d'oro
    è bellissima! quanto hai impiegato per farla?

    Grazie dei complimenti! :P
    Ci ho messo 4 o 5 giorni, però lavorandoci 3-4 ore al giorno.In effetti non faccio mai caso di preciso a quanto impiego :P

    Ora il problema aè quanto chiedere a chi me l'ha commissionata.
    Di spese tra cotone e bottoncini ho pagato 9,50 eruo.

    Io volevo chiedere 30 euro di manodopera, ma mi sembra un pò troppo 39 euro per una magliettina.

    Mio padre e mio marito mi dicino che è fatta a mano e che quei soldi li vale tutti......io no so :unsure: mi sa che chiedo 35 euro totali. Che dite?
     
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  8. curiosetta75
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    giusto 35 euro! il tuo incasso pulito è 25.5 direi che sei onesta!
    d'altronde una maglietta fatta a mano è più bella e poi, oggi come oggi se uno compra una maglietta spende più o meno gli stessi soldi e magari non è neanche fatta a mano! :D

    il problema di quanto chiedere mette sempre in crisi
    mia madre per esempio fa molte cose con i ferri : lavora sia la lana che il cotone
    io le dico sempre che potrebbe fare le maglie e poi venderle ma l'idea di dover fare un prezzo la mette in crisi... non è giusto neanche regalarle come ogni tanto fa...
     
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  9. Typesetter
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    Sedondo me il prezzo corretto è pari a 9,50 euro di materiale + 7 euro (ti paga in nero?) per ogni ora lavorata. Non fai mai caso a quanto tempo ci metti, e questo è un grave errore secondo me. Visto che lavori a pagamento, dovresti tenere un timer accanto, farlo partire quando metti mano al alvor e fermarlo quando ti fermi per una pausa o metti via il lavoro per il giorno dopo. Puoi usare quello del telefono, per esempio. Il costo di un artigiano non è inferiore a 7 euro l'ora (in nero, se vieni pagata con fattura devi aggiungere le tasse), anzi spesso non è inferiore a 10 euro l'ora (netti, non lordi!). Su questo devi fare i tuoi conti. Dici di avere impiegato 4-5 giorni lavorando 3-4 ore al giorno: un'ipotesi alta direbbe 20 ore, un'ipotesi bassa direbbe 12 ore. Anche prendendo per buone le 12 ore (ma io direi di calcolarne almeno 16, che sono la media matematica della tua ipotesi), facendo pagare la maglietta 30 euro (+ il materiale) avresti lavorato per 2,50 euro l'ora (prendendo per buona l'ipotesi alta avresti lavorato a 1,50 euro l'ora: meno di quanto hai consumato in energia elettrica + un caffè + un bicchiere d'acqua). Si tratta da tariffe da sweatshop, da lavoro forzato! Fatti pagare quanto vale il tuo lavoro: almeno 7 euro l'ora!

    In altre parole, se tu fossi una lavoratice dipendente con un lavoro da 40 ore settimanali (quindi un tempo pieno), una remunerazione di 2,5 euro l'ora darebbe origine a uno stipendio poco superiore ai 400 euro al mese. Una paga da fame.

    Edited by Typesetter - 14/5/2007, 20:11
     
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  10. nunzia
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    CITAZIONE (Typesetter @ 14/5/2007, 19:48)
    Sedondo me il prezzo corretto è pari a 9,50 euro di materiale + 7 euro (ti paga in nero?) per ogni ora lavorata. Non fai mai caso a quanto tempo ci metti, e questo è un grave errore secondo me. Visto che lavori a pagamento, dovresti tenere un timer accanto, farlo partire quando metti mano al alvor e fermarlo quando ti fermi per una pausa o metti via il lavoro per il giorno dopo. Puoi usare quello del telefono, per esempio. Il costo di un artigiano non è inferiore a 7 euro l'ora (in nero, se vieni pagata con fattura devi aggiungere le tasse), anzi spesso non è inferiore a 10 euro l'ora (netti, non lordi!). Su questo devi fare i tuoi conti. Dici di avere impiegato 4-5 giorni lavorando 3-4 ore al giorno: un'ipotesi alta direbbe 20 ore, un'ipotesi bassa direbbe 12 ore. Anche prendendo per buone le 12 ore (ma io direi di calcolarne almeno 16, che sono la media matematica della tua ipotesi), facendo pagare la maglietta 30 euro (+ il materiale) avresti lavorato per 2,50 euro l'ora (prendendo per buona l'ipotesi alta avresti lavorato a 1,50 euro l'ora: meno di quanto hai consumato in energia elettrica + un caffè + un bicchiere d'acqua). Si tratta da tariffe da sweatshop, da lavoro forzato! Fatti pagare quanto vale il tuo lavoro: almeno 7 euro l'ora!

    In altre parole, se tu fossi una lavoratice dipendente con un lavoro da 40 ore settimanali (quindi un tempo pieno), una remunerazione di 2,5 euro l'ora darebbe origine a uno stipendio poco superiore ai 400 euro al mese. Una paga da fame.

    In effetti il tuo ragionamento fila liscio come l'olio.

    Ma se dovessi far pagare 7 euro l'ora, calcolando il tempo minimo di 12 sarebbero 84 euro + 9,50 di materiale, sarebbe un totale di 93,50.

    Io sono sicurissima che se fosse una meglietta firmata da qualche stilista, non esiterebbero a pagare questa cifra, ma fatta da me.....immagino non l'acquisterebbero.

    Tu mi potrai rispondere, meglio non fare nulla, anzichè svalutare il proprio lavoro!
    Il fatto è che comunque io non so starmene con le mani in mano, qualcosa la devo fare e la maggior parte delle cose che faccio le regalo.

    Poi ogni tanto capita che qualcuno mi chiede di fare qualche lavoretto su commissione, e per me quel poco che mi faccio dare è sempre più del niente che ottengo regalando ( anche se a regalare provo un grande piacere, altrimenti non lo farei ) .
    Inoltre sono persone che conosco e davvero non ce la faccio a chiedere quello che sarebbe il giusto, figurati mi vergogno pure di chiedere 35 euro :sick:

     
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  11. Typesetter
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    E allora regalagliela chiedendo solo il costo del materiale. È più dignitoso. E soprattutto non strozza il mercato per le altre artigiane. Ma conoscere o non conoscere, il prezzo non cambia. Se mi chiedi di farti un lavoro (un'impaginazione nel mio caso) a pagamento ti faccio il lavoro a prezzi di mercato o te lo regalo. Non ci sono vie di mezzo. Ti sposi? Ti offro le pellicole delle partecipazioni gratis dicendoti esplicitamente "te le regalo" o te le faccio pagare per quello che valgono (7 euro per l'ora di lavoro + il costo della pellicola), non te le faccio pagare sottoprezzo senza dirtelo, sicché la prossima volta che andrai da un altro impaginatore che ti chiederà i prezzi di mercato tu gli potrai dire "ma tizia mi ha fatto un prezzo che è un terzo". Va contro i miei stessi interessi farti un prezzo sottocosto: se tu domani venissi da me e dicessi "ah, ma tizio mi ha fatto un prezzo che è meno della metà" sarei io che finirei per non mangiare più con il mio lavoro, rapporti di amicizia o meno. Aggiungo che questo tipo di comportamento in economia si chiama dumping ed è universalmente noto per essere non solo gravemente scorretto (anche se non illegale) ma pernicioso per il mercato in generale.
     
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  12. nunzia
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    CITAZIONE (Typesetter @ 15/5/2007, 11:13)
    non te le faccio pagare sottoprezzo senza dirtelo, sicché la prossima volta che andrai da un altro impaginatore che ti chiederà i prezzi di mercato tu gli potrai dire "ma tizia mi ha fatto un prezzo che è un terzo".

    Aspetta, io lo dico che a loro, faccio un prezzo di favore perchè li conosco, lo faccio capire che se avessi fatto il lavoro per altre persone avrei preso di più.
    Anzi dico che se qualcuno chiede loro quanto hanno pagato devono dire una cifra più alta!



    CITAZIONE (Typesetter @ 15/5/2007, 11:13)
    Aggiungo che questo tipo di comportamento in economia si chiama dumping ed è universalmente noto per essere non solo gravemente scorretto (anche se non illegale) ma pernicioso per il mercato in generale.

    Non credo di far torto a nessuno, perchè se fosse un lavoro costante per me, e facessi prezzi stracciati a tutti, allora avresti ragione, ma a me non capita sempre, magari!
    Io di lavoro faccio la casalinga! Purtroppo! :P
     
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  13. Typesetter
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    Costante o non costante, è un lavoro e se fai pagare meno fai dumping, non solo sottopagandoti ma soprattutto arrecando danno a chiunque altro faccia questo lavoro, che lo faccia a tmepo pieno o a tempo parziale come te: il lavoro si paga a ore, indipendentemente da quante ore una persona lavori in una settimana o un mese: il fatto che io scriva solo quattro articoli al mese su un sito di turismo con il quale collaboro non significa che io debba chiedere meno di 100 euro al pezzo, considerando che tra ricerca, redazione e revisione ogni articolo mi porta via 8-9 ore! Se non li chiedessi, da un lato spenderei meglio il mio tempo standomene in panciolle (non prendo soldi, ma non mi stanco nemmeno) e dall'altro non arreco danno ai professionisti, che altrimenti si vedrebbero rapidamente soppiantati da una massa di amatori che lavorano a tempo parziale e accettano di farsi sottopagare. Se vai bena guardare, è quello che sta già succedendo in molti settori.

    Non importa che tu sulla CdI abbia scritto (sempre se ti ci fai scrivere la professione elo stato civile) "casalinga" o "artigiana magliaia", conta che nel momento in cui esegui un lavoro a maglia commercialmente e non amichevolmente te lo fai pagare il giusto. Se poi il tuo intento è quello di farti pubblicità per trovare nuovi clienti, allora fagli pagare solo il materiale e dì a loro di far girare la voce che quel capo lo hai confezionato tu e che un capo simile lo puoi confezionare per 90 euro a chiunquelo desideri, compreso il materiale, e di chiederti un preventivo per eventuali altri capi: starà ai potenziali clienti decidede se sei nel mercato o ne sei fuori, e questo dipende più da come ti poni tu e dalla qualità del tuo lavoro che dai prezzi che fai.

    Per finire, tempo pieno o parziale, devi decidere se vuoi restare un'amatrice o diventare una professionista. Se desideri rimanere un'amatrice che lavora a maglia quando ne ha lo sghiribizzo, contrinua a lavorare quando ne hai lo sghiribizzo, come faccio io, realiizando capi per te o per amici e aprenti a titolo gratuito. Ma se vuoi fare la magliaia di professione, ripeto che tu lo faccia a tempo pieno o parziale è del tutto irrilevante, devi meditare sul fatto che una professione si intraprende per passione quando è possibile ma anche per reddito. Se vuoi lavorare a pagamento, che vuole dire rispettare scadenze, accettare lavori che magari non ti piacciono e ralizzarli con la stessa cura (la stessa professionalità, appunto!) che riservi ai lavori che ami di più e presentarti sul mercato in maniera competitiva rispetto agli altri competitor e coopetitor, devi entrare anche nella logica di valutare sempre il tuo tempo in funzione economica e in un contesto di mercato eticamente corretto rispetto, appunto, a competitor e coopetitor, altirmenti provocherai solo un ulteriore impoverimento del mercato, oltre che impoverire te stessa di tempo ed energie per fare un lavoro che non ti corrisponde un corretto reddito.
    Allora, preferisci continuare a definirti una "casalinga purtroppo" e lavorare a maglia per pasatempo o iniziare a definirti un'"artigiana magliaia" e professionsita ed entrare seriamente in un mercato?
     
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  14. nunzia
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    Leggendo quello che scrivi non credo che tu abbia torto, mi rendo conto che è la verità, anche se non sono tanto daccordo sul condizionare il costo di un lavoro fatto al tempo impiegato.

    Come sai benissimo, visto che lavori a maglia, non tutti abbiamo lo stesso ritmo, mi spiego meglio. quello che io riesco a fare in 10 ore tu lo fai in 5 perchè più svelta di me a lavorare.

    Dunque se il mio lavoro (uguale a l tuo) viene a costare 70 euro, il tuo solo 35.

    Inoltre se una persona ti commissiona qualcosa e tu non sai quanto tempo ci impiegherai, come fai a stabilire con lei una cifra, se questa persona, come è giusto che sia, ti chiede quanto le verrà a costare?


    Per quel che riguarda la tua domanda "Preferisci fare la casalinga o l'artigiana?"
    Il mio sogno nel cassetto, che mai si realizzerà, è avere un negozietto tutto mio, dove vendere le cose che so creare e se le persone acquistassero, pagandomi 7 euro l'ora......sarebbe il massimo.
     
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  15. Typesetter
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    CITAZIONE
    Dunque se il mio lavoro (uguale al tuo) viene a costare 70 euro, il tuo solo 35.

    Purtroppo viviamo in una società capitalistica. Di questo non sono contenta, ma dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Hai ragione, io potrei essere in grado di realizzare lo stesso capo in meno tempo a parità di qualità. In questo caso tu saresti fuori dal mercato. D'altro canto, se tu vendessi il capo da 70 euro (costo del alvoro orario) a 35 euro, quanto lo posso far pagare io, saresti comunque fuori dal mercato perché vendendo il tuo lavoro a un costo orario dimezzato dovresti fare il doppio del lavoro per guadagnare la stessa cifra, cosa che non ti permetterebbe di sopravvivere.

    Ragioniamoci. Realizziamo un capo X per due clienti, capo perfettamente identico e di pari qualità esecutiva realizzato con lo stesso identico materiale, ma io riesco a finirlo in 5 ore e tu ce ne impiegni 10. Io posso far pagare il mio capo 35 euro, tu lo devi far pagare 70. Guadagno meno per capo, ma nelle successive 5 ore realizzo un altro capo che vendo sempre per 35 euro, quindi in 10 ore sia tu che io realizziamo 70 euro.
    Ora, la tua cliente si acorge che io riesco a fare lo stesso lavoro in metà tempo e quindi a metà prezzo: perdi la cliente e il reddito e muori di fame.
    Per non perdere la cliente decidi di vendere anche tu a 35 euro il capo: in 10 ore io guadagno 70 euro, tu ne guadagni 35. Alla fine del mese (settimane di 40 ore di lavoro per quattro settimane nette: facciamo finta che era febbraio), io avrò guadagnato 1120 euro: non uno stpiendio da farci i viaggi alle maldive, ma magari la mia quota di affitto e due pasti al giorno ci vengono fuori. A parità di lavoro tu avrai guadagnato 560 euro: non perdi la cliente, ma alla fine del mese devi decidere se mangiare e perdere la casa o se pagare l'affitto e morire di fame.
    Oppure, per mangiare a pagare l'affitto decidi di lavorare il doppio. 40 ore settimanali vogliono dire 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì. Per guadagnare la stesa cifra tu dovresti lavorare 80 ore la settimana, pari a 16 ore al giorno (te ne restano 8 tonde tonde per dormire, mangiare a fare pipì, non hai tempo per altro, nemmeno per lavarti) dal lunedì al venerdì, ovvero 11 ore e 20 minuti tutti i giorni domeniche comprese. Non mouri più di fame, ma non hai più tempo per la famiglia, gli amici, le vacanze, gli altri tuoi interessi ed entro qualche mese hai un grave esaurimento psicofisico che ti pota in ospedale.
    Saresti comunque fuori dal mercato.

    Naturalmente, c'è un'ulteriore eventualità: che il tuo capo sia realizzato così bene da far sfigurare il mio, in quel caso, indipendentemente dalla differenza di prezzo saresti tu a buttare fuori dal mercato me con la tua superiore qualità. Resta il fatto che come lavoratori (professionisti compresi), quello che vendiamo è la nostra forza-lavoro (Marx docet) che può solo essere (a parità di professione e competenza) valutata in ore lavorate. Se davvero aspiri ad aprire un negozio, devi iniziare a pensare in questa maniera se desideri sopravvivere al mercato.

    Per quanto riguarda la questione dl preventivo, la mia risposta è che il preventivo lo stili sulla base della tua esperienza. Stai sicura che dopo un po' che fai un lavoro (e che tieni traccia accuratamente del tempo che impiegni a fare un lavoro, in termini di ore effettivamente lavorate e non spese ad alternare continuamente lavoro e altro) impari a valutare i tempi. Certo, ogni tanto soprirai che un lavoro è più difficile di quanto ti aspettassi, o più facile. In questo caso il prezzo al cliente cambierà in consuntivo (è per questo che il preventivo si chiama "preventivo" e il consuntivo si chiama "consuntivo"). Come credi che facciamo noialtri professionisti altrimenti a fare dei preventivi? Consultando la sfera di cristallo?
     
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19 replies since 12/5/2007, 14:07   995 views
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