Maglietta neonata

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    CITAZIONE
    Dunque se il mio lavoro (uguale al tuo) viene a costare 70 euro, il tuo solo 35.

    Purtroppo viviamo in una società capitalistica. Di questo non sono contenta, ma dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Hai ragione, io potrei essere in grado di realizzare lo stesso capo in meno tempo a parità di qualità. In questo caso tu saresti fuori dal mercato. D'altro canto, se tu vendessi il capo da 70 euro (costo del alvoro orario) a 35 euro, quanto lo posso far pagare io, saresti comunque fuori dal mercato perché vendendo il tuo lavoro a un costo orario dimezzato dovresti fare il doppio del lavoro per guadagnare la stessa cifra, cosa che non ti permetterebbe di sopravvivere.

    Ragioniamoci. Realizziamo un capo X per due clienti, capo perfettamente identico e di pari qualità esecutiva realizzato con lo stesso identico materiale, ma io riesco a finirlo in 5 ore e tu ce ne impiegni 10. Io posso far pagare il mio capo 35 euro, tu lo devi far pagare 70. Guadagno meno per capo, ma nelle successive 5 ore realizzo un altro capo che vendo sempre per 35 euro, quindi in 10 ore sia tu che io realizziamo 70 euro.
    Ora, la tua cliente si acorge che io riesco a fare lo stesso lavoro in metà tempo e quindi a metà prezzo: perdi la cliente e il reddito e muori di fame.
    Per non perdere la cliente decidi di vendere anche tu a 35 euro il capo: in 10 ore io guadagno 70 euro, tu ne guadagni 35. Alla fine del mese (settimane di 40 ore di lavoro per quattro settimane nette: facciamo finta che era febbraio), io avrò guadagnato 1120 euro: non uno stpiendio da farci i viaggi alle maldive, ma magari la mia quota di affitto e due pasti al giorno ci vengono fuori. A parità di lavoro tu avrai guadagnato 560 euro: non perdi la cliente, ma alla fine del mese devi decidere se mangiare e perdere la casa o se pagare l'affitto e morire di fame.
    Oppure, per mangiare a pagare l'affitto decidi di lavorare il doppio. 40 ore settimanali vogliono dire 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì. Per guadagnare la stesa cifra tu dovresti lavorare 80 ore la settimana, pari a 16 ore al giorno (te ne restano 8 tonde tonde per dormire, mangiare a fare pipì, non hai tempo per altro, nemmeno per lavarti) dal lunedì al venerdì, ovvero 11 ore e 20 minuti tutti i giorni domeniche comprese. Non mouri più di fame, ma non hai più tempo per la famiglia, gli amici, le vacanze, gli altri tuoi interessi ed entro qualche mese hai un grave esaurimento psicofisico che ti pota in ospedale.
    Saresti comunque fuori dal mercato.

    Naturalmente, c'è un'ulteriore eventualità: che il tuo capo sia realizzato così bene da far sfigurare il mio, in quel caso, indipendentemente dalla differenza di prezzo saresti tu a buttare fuori dal mercato me con la tua superiore qualità. Resta il fatto che come lavoratori (professionisti compresi), quello che vendiamo è la nostra forza-lavoro (Marx docet) che può solo essere (a parità di professione e competenza) valutata in ore lavorate. Se davvero aspiri ad aprire un negozio, devi iniziare a pensare in questa maniera se desideri sopravvivere al mercato.

    Per quanto riguarda la questione dl preventivo, la mia risposta è che il preventivo lo stili sulla base della tua esperienza. Stai sicura che dopo un po' che fai un lavoro (e che tieni traccia accuratamente del tempo che impiegni a fare un lavoro, in termini di ore effettivamente lavorate e non spese ad alternare continuamente lavoro e altro) impari a valutare i tempi. Certo, ogni tanto soprirai che un lavoro è più difficile di quanto ti aspettassi, o più facile. In questo caso il prezzo al cliente cambierà in consuntivo (è per questo che il preventivo si chiama "preventivo" e il consuntivo si chiama "consuntivo"). Come credi che facciamo noialtri professionisti altrimenti a fare dei preventivi? Consultando la sfera di cristallo?
     
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19 replies since 12/5/2007, 14:07   995 views
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